Difficoltà per gli artigiani dell'oro
La speculazione sulle materie prime ha sempre un effetto destabilizzante sull'economia reale. La bolla rischia di dare il colpo di grazia a molte piccole e medie aziende italiane di un settore (l'oreficeria e la gioielleria) che rappresenta una delle eccellenze del "made in Italy". Ecco come.Gli effetti della speculazione sul settore «Molti artigiani e piccole aziende - spiegano dall'Associazione orafi lombardi - si servono dei cosiddetti prestiti d'uso, direttamente in materia prima. Ma le banche, che già concedono il credito con il contagocce, ora chiedono garanzie sempre maggiori a causa dell'apprezzamento dell'oro. E in molti non sono in grado di offrirle». Anche chi lavora con i grossi buyer internazionali (che acquistano la materia prima e ne commissionano la trasformazione) ha grosse difficoltà. «I committenti aspettano che le quotazioni scendano prima di fare gli ordini. E intanto molte aziende stanno ferme» spiega Stefano de Pascale direttore di Federorafi (l'associazione di categoria che fa parte di Confindustria). Chi lavora con materie prime pregiate deve poi assicurarsi sul loro valore. Con la speculazione è lievitato anche il valore delle polizze. L'euro forte, se da una parte ne attutisce gli effetti della volatilità (perché l'oro viene acquistato in dollari), dall'altra penalizza le esportazioni. E l'impatto è notevole. Specialmente per le aziende italiane, fortemente trainate dai mercati esteri (nel 2006 il nostro Paese è stato il primo esportatore mondiale). Il rally dell'oro Per la prima volta in una settimana il prezzo dell'oro frena la sua corsa dopo il picco registrato nei giorni scorsi. A far invertire la rotta ai mercati valutari e delle materie prime sono le parole Ben Bernanke che ha fatto capire di essere pronto per una stretta monetaria. Questo ha avuto un immediato impatto sulle quotazioni del biglietto verde, in risalita. E di conseguenza sulle principali materie prime scambiate in dollari: il petrolio, ma soprattutto l'oro. In questi mesi il lingotto è stato protagonista di un rally senza precedenti (vedi grafico sotto). A innescarla è stata soprattutto la frenata del dollaro legata alla politica di bassi tassi d'interesse e dalla colossale iniezione di liquidità della Fed per far fronte alla stretta creditizia.
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