La Cina da il via agli investimenti in oro

Autorizzato in Cina il lancio del primo fondo abilitato ad investire in Etf sull'oro, fino ad adesso non era presente sul mercato cinese questa possibilità d'investimento che risulterà accessibile anche ai piccoli investitori. Le aspettative della Lion Found Management beneficiaria dell'autorizzazione concessa dal goveno cinese prevede un successo assicurato, tale previsione è supportata dal fatto che con i prezzi che corrono da oltre due anni i risparmiatori cinesi potranno utilizzare tale fondo per far tirare una boccata di ossigeno ai loro depositi bancari penalizzati dai tassi di interesse negativi. Si prevede che il fondo in oro possa raggiungere velocemente mezzo miliardo di dollari equivalenti al valore di una tonnellata d'oro, con questa operazione il mercato azionario cinese fornirà un motivo ulteriore all'apprezzamento dell'oro che già si trova in una posizione estremamente favorevole come molte altre materie prime che beneficiano del perdurare della situazione di incertezza economica globale. Con il dollaro che continua a perdere terreno e la fiducia degli invesitori ai minimi storici ormai da molto tempo, solo le materie prime riescano a dare le giuste risposte alle richieste attuali dei mercati azionari che continuano ad essere alla ricerca di investimenti al riparo di una situazione finanziaria che penalizza moltissimi comparti. Nei mercati azionari tale situazione ha determinato lo spostamento dei capitali degli investitori prima verso le materie prime. L'esempio dell'oro è soltanto la punta dell'iceberger, altri metalli come il rame sono ben al di sopra dei propri massimi storici che continuano ad infrangere regolarmente, anche l'argento ha raggiunto i massimi storici dagli ultimi trent'anni, prezzi in ascesa anche per petrolio e carbone. Lo spostamento dei capitali verso le materie prime ormai non si limita più ai metalli, coinvolgendo un pò tutti i comparti coinvolti nei processi di produzione industriali che finiranno per subire aumenti sui costi che andranno inevitabilmente a ricadere sui prodotti finali, mettendo a rischio anche quei settori che godano di una ripresa.
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